
DIVERSITÀ CULTURALE DIALOGO E SVILUPPO – COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE PER CRESCERE OLTRE CONFINE
Il 21 maggio 2025 sarà un’occasione per celebrare la ricchezza delle diverse culture, riconoscendo il loro valore e il loro contributo alla solidarietà intellettuale e morale dell’umanità.
A partire dal settembre 2015, con l’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile da parte delle Nazioni Unite e poi con la successiva Risoluzione A/C.2/70/L.59 su Cultura e Sviluppo Sostenibile, adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU nel dicembre 2015, l’importanza del messaggio della Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo è stata sempre più chiara. Soprattutto in un periodo come quello attuale, tra pandemia, conflitti e incertezza, il dialogo è l’”arma” più efficace e utile.
“In questa Giornata l’UNESCO vorrebbe che tutti celebrassero la diversità culturale, attraverso la quale riusciremo a costruire la solidarietà intellettuale e morale dell’umanità”.
Le Associazioni Internazionali che coinvolgono più Paesi con principi fondativi diversi e a volte contrastanti, mirano a focalizzarsi sugli aspetti che uniscono le varie culture e che sanciscono diritti e doveri relativi ai temi trattati.
Tre quarti dei principali conflitti mondiali hanno una dimensione culturale. Colmare il divario tra le culture è urgente e necessario per la pace, la stabilità e lo sviluppo. La diversità culturale è una forza trainante dello sviluppo, non solo rispetto alla crescita economica, ma anche come mezzo per condurre una vita intellettuale, emotiva, morale e spirituale più appagante. La diversità culturale è quindi un bene indispensabile per la riduzione della povertà e il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. Allo stesso tempo, l’accettazione e il riconoscimento della diversità culturali – in particolare attraverso l’uso innovativo dei media e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione – sono favorevoli al dialogo tra civiltà e culture, al rispetto e alla comprensione reciproca.
La Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo, che si tiene ogni anno il 21 maggio, celebra non solo la ricchezza delle culture del mondo, ma anche il ruolo essenziale del dialogo interculturale per il raggiungimento della pace e dello sviluppo sostenibile. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito questa Giornata Mondiale nel 2002, in seguito all’adozione da parte dell’UNESCO della Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale nel 2001, riconoscendo la necessità di “aumentare il potenziale della cultura come mezzo per raggiungere la prosperità, lo sviluppo sostenibile e la coesistenza pacifica globale”.
Domenica 18 maggio 2025, per la seconda volta in meno di un mese, i leader mondiali si sono ritrovati a Roma per una cerimonia solenne in Vaticano, in occasione dell’insediamento di Papa Leone XIV, successore di Papa Francesco, scomparso il Lunedì di Pasqua. Una figura che incarna la diversità con Il motto episcopale “In Illo Uno Unum” con cui esprime con forza la sua visione di unità nella diversità.
Multiculturale e poliglotta, ha facilità ad identificarsi con la molteplicità di
Ancor prima della cerimonia ufficiale in Piazza San Pietro, la capitale italiana è stata teatro di intensi contatti diplomatici. L’evento ha favorito incontri informali tra i capi di Stato e di governo presenti, trasformando l’insediamento in un’opportunità per rafforzare relazioni e promuovere il dialogo.
Nel suo primo messaggio pubblico, Papa Leone XIV ha affermato: “Sono gli operatori di pace che fanno la storia”, ribadendo che “la guerra non è mai inevitabile”.
Durante l’omelia, ha esortato i fedeli a superare le divisioni e lavorare per una società più equa, condannando le disuguaglianze, il razzismo e i modelli economici che escludono i più deboli.
Ha inoltre lanciato un appello all’unità tra le religioni e alle persone di buona volontà per costruire un mondo fondato sulla riconciliazione e sul rispetto reciproco.
A questo proposito, la sfida principale è convincere i decisori politici e gli attori sociali locali, nazionali e internazionali ad integrare i principi della diversità culturale e i valori del pluralismo culturale in tutte le politiche, i meccanismi e le pratiche pubbliche, in particolare attraverso partenariati pubblico/privato. L’obiettivo è, da un lato, integrare la cultura in tutte le politiche di sviluppo, siano esse legate all’istruzione, alla scienza, alla comunicazione, alla salute, all’ambiente o al turismo culturale e, dall’altro, sostenere lo sviluppo del settore culturale attraverso le industrie creative. Contribuendo in questo modo alla riduzione della povertà, la cultura offre importanti vantaggi in termini di coesione sociale. La cultura è ciò che siamo e che forma la nostra identità. Nessuno sviluppo può essere sostenibile senza includere la cultura.
E’ quindi conseguente l’internazionalizzazione delle imprese per crescere al di là dei propri confini, cercando di penetrare nuovi mercati, trovare nuovi clienti e partner all’estero per espandere il business con un percorso strategico e una chiara pianificazione suddivisa in fasi definite: preparazione, analisi dei mercati target, espansione e consolidamento.
L’internazionalizzazione ha generalmente 2 obiettivi primari: aumentare i ricavi, ampliare i confini geografici, ridurre i costi anche ricorrendo a fornitori mirati.
Se affrontato correttamente e con i partner giusti, il processo di internazionalizzazione può portare grandi vantaggi alle imprese: nuovi mercati, nuovi partner e nuovi clienti. Ma non solo: le aziende decidono di avviare un processo di internazionalizzazione diversificando così il rischio aziendale accrescendo di conseguenza la cultura dell’internazionalizzazione in azienda sulla base dei recenti protezionismi e conflitti commerciali.
Per info e contatti per quotazioni: fptrasmissioni@fptrasmissioni.com 0543 492568
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