LA VELOCITÀ – IL SETTORE GIOSTRE E PARCHI TEMATICI
I prodotti trattati da FP Trasmissioni si chiamano Riduttori e Moltiplicatori di Velocità.
Di primo acchito ad un neofita può sembrare un termine poco comprensibile ma se invece ci rifacciamo al cambio dell’automobile risulta subito più chiaro.
Di fatto le scatole ad ingranaggi Bonfiglioli servono a trasmettere il moto.
Per capirci, un motore per questioni elettromeccaniche gira sempre ad una velocità troppo elevata ed a una coppia troppo bassa per poter essere utilizzato direttamente su un impianto, per cui un motore viene sempre abbinato un riduttore che a seconda della coppia e della velocità necessaria verrà dimensionato opportunamente.
La questione della velocità in effetti interessa tutti molto da vicino soprattutto ai giorni nostri; ci siamo resi conto dell’influenza che ha l’alternanza di inoperatività e attività soprattutto durante il lockdown. Un ritmo troppo lento o troppo veloce spesso è fonte di disagio. Un esempio pratico di questo concetto è reso molto bene dalla corsa.
Stiamo parlando di quell’alternare tratti di corsa a velocità sostenuta a fasi di defaticamento, in cui il ritmo cala e permette all’atleta di recuperare le forze in vista dello sforzo successivo.
L’obiettivo è duplice: da un lato aumentare la capacità dell’organismo di adattarsi a ritmi di corsa via via più intensi; dall’altro disciplinare la volontà, abituandola a reggere situazioni di disagio.
Si alterna velocità e lentezza per dare il tempo, al corpo, di incrementare le proprie prestazioni e, alla mente, di familiarizzare con il disagio psicologico che accompagna lo stress fisico.
Quell’alternare velocità e lentezza, sforzo e rilassamento aiuta a metabolizzare l’idea che la fatica non è per sempre e che siamo capaci di tenerle testa quel tanto che serve per portare a casa il risultato che ci sta a cuore.
Acquisire la familiarità ad agire in un certo modo, resa tale dall’esercizio e dalla pratica rimanda ad una disposizione abituale o, che è lo stesso, ad una agilità operativa.
In questo senso le virtù sono habitus positivi, in quanto esprimono la facilità con la quale il soggetto morale è capace di rispondere bene alle sfide della vita; i vizi rimandano invece ad una dinamica di segno opposto e individuano le nostre disposizioni negative.
La sapienza antica era consapevole di quanto fosse importante “addestrarsi al bene”, modellando con intelligenza la nostra spontaneità. Ad esempio, chi si è abituato, fin dalle piccole cose, a tenere a bada la paura, guardandosi tanto dagli slanci temerari quanto dal freno della codardia, sarà naturalmente portato a rispondere con coraggio alle situazioni difficili. Il coraggio non si improvvisa, si addestra con pazienza. E così ogni altro aspetto del carattere.
C’è un tempo in cui bisogna spingere e un tempo in cui è altrettanto importante rallentare. Chi ha una certa esperienza in fatto di ripetute conosce l’importanza del saper dosare le forze: la parte veloce non deve essere così impegnativa da trasformare la fase di defaticamento in uno straziante “riprender conoscenza”. Al contrario la fase in cui il ritmo rallenta e consente il recupero deve essere quanto più possibile vivace. Il recupero, anzi, rappresenta un momento essenziale dell’allenamento. L’obiettivo finale, infatti, mira ad aumentare il ritmo complessivo della corsa, bisogna quindi trovare il giusto equilibrio.
Un’attività, per quanto importante, non può esaurire tutte le nostre risorse. La conquista dei nostri obiettivi – cronometrici, professionali, ecc. – non dovrebbe consumare le nostre vite al punto da lasciare a coloro che ci vivono accanto solo le briciole del nostro tempo e delle nostre energie.
Stiamo vedendo in questi giorni le straordinarie conquiste sportive degli atleti azzurri e abbiamo visto il tennista Berrettini che ha scelto di fermarsi nonostante gli sia costato enormemente.
Questo ha dato la possibilità ad un altro ventenne italiano, Sinner, di potersi confrontare e anche di vincere alcuni set, con un campione mondiale come Djokovic.
Come in tutte le attività della vita forza emotiva e carattere oltre a preparazione e forma fisica sono le basi per ottenere successi duraturi toccando vette altissime.
Un’applicazione interessante dei nostri prodotti in questo senso sono quei riduttori di velocità che vengono applicati alle giostre. Ci viene in mente a questo proposito la piovra, una giostra che con il movimento “sussultorio e ondulatorio” ci fa sentire quel brivido e quella sensazione di vuoto che ci sconquassa e ci fa provare emozioni fortissime.
Il senso della vertigine è legato ai nostri organi preposti all’equilibrio con un sofisticato sistema dell’orecchio e della percezione dello spazio legato al moto.
Essendo molto personale c’è chi prova piacere dall’emozione provocata e chi invece trova insopportabile anche solo l’idea di andare sulle montagne russe.
La velocità che sollecita la produzione di adrenalina deve essere regolata e controllata così come in ogni altro campo della vita, la potenza è nulla senza il controllo.